Dalla Sardegna verso una nuova vita: trasferiti gli animali di un circo

La maggior parte di loro andrà nel Centro di recupero di Semproniano. Operazione condotta dalla Forestale in seguito alla denuncia della Lav che prenderà in carico gli animali. Per la leonessa Elsa il futuro è in Sudafrica

La leonessa del circo: andrà in un santuario

La leonessa del circo: andrà in un santuario

Roma, 24 ottobre 2014 – Una leonessa, bovini scozzesi, cammelli, lama, dromedari, cavalli, zebre e pappagalli. Il Corpo forestale dello Stato su disposizione della Procura della Repubblica di Tempio Pausania sta operando il trasferimento di undici animali del Circo Martin sequestrati ad Arzachena (Olbia-Tempio), in Costa Smeralda Sardegna. All’operazione “Arca di Noé” partecipa il personale del Servizio Centrale CITES, quello in servizio presso gli uffici della Regione Sardegna in collaborazione con gli uomini del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione Sardegna.

Il sequestro è stato operato a seguito di una segnalazione per maltrattamento di animali effettuata dalla LAV.  Alcuni degli animali del Circo Martin erano già stati posti sotto sequestro dal Corpo forestale dello Stato lo scorso anno, per l’impiego di una tigre tenuta libera alla catena, di un orso con la museruola e di un cavallo in violazione delle norme sul benessere animale e sulla sicurezza pubblica. L'operazione è stata delegata dalla Procura di Tempio Pausania al Servizio CITES della Forestale in virtù delle specifiche competenze ed esperienze maturate nel settore degli animali esotici e sta interessando due località, Sassari e Nuoro.

Gli animali saranno caricati a bordo di mezzi idonei  adibiti al trasporto di specie pericolose e saranno condotti fino ad Olbia per essere poi imbarcati su un traghetto. Una volta giunti in continente, saranno trasferiti presso il Centro di recupero di fauna esotica di Semproniano (GR) per il loro pronto recupero.  L’elefante e gli ippopotami presenti nel circo saranno, invece, trasferiti in un secondo momento a causa della particolare complessità del loro trasporto, riferisce la Forestale.

La LAV, custode giudiziario degli animali, farà fronte a questa operazione impegnando fondi per migliaia di euro, grazie ai contributi dei propri soci e sostenitori: “si tratta della più grande operazione di salvataggio di animali da un circo e il nostro intervento è fondamentale per assicurare una vita dignitosa a questi animali, che finalmente potranno recuperare atteggiamenti tipici della propria etologia, liberi dalle costrizioni degli spettacoli”. 

Sei le sentenze a carico di circhi già passate in giudicato, in altrettanti procedimenti penali che vedevano i titolari imputati dei reati di detenzione incompatibile con le caratteriste etologiche degli animali, e produttive di sofferenza, e di maltrattamento animali: “tutte queste sentenze attestano che gli animali nei circhi non stanno affatto bene e che ogni forma di cattività può produrre loro solo sofferenze – prosegue la LAV – ma confermano anche l’urgenza di un cambiamento orientato alla fine dello sfruttamento degli animali per le esibizioni e una conversione degli spettacoli che esalti il valore degli artisti umani”.  

Il problema della carenza di centri di recupero specializzati in animali selvatici, è tra le criticità più urgenti che il nostro Paese deve risolvere, perché rischia di ostacolare le forze di Polizia nell’applicazione della normativa vigente, penalizzando gli animali, spesso affidati ai medesimi autori del reato, e la giustizia: “per sopperire a questa inadeguatezza le Associazioni si fanno carico di spese ingenti, che dovrebbero invece ricadere su coloro che sfruttano gli animali per trarne profitto”, aggiunge la LAV.  La LAV rivolge infine un appello affinché le proposte di legge C.454, C.1480 e C.1702 per vietare l'uso degli animali e sostenere il circo contemporaneo, vengano esaminate al più presto dalle Commissioni della Camera dei Deputati.

 Alle attività di trasferimento ha partecipato anche l’associazione britannica Born Free Foundation, che ha adottato la leonessa Elsa per celebrare il trentesimo anniversario della propria fondazione, nata su ispirazione del film “Nata libera” la cui leonessa protagonista aveva lo stesso nome. Born Free Foundation, in caso di confisca al termine del procedimento penale, garantirà la sistemazione definitiva di Elsa presso il proprio santuario per grandi felini in Sudafrica.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]