Giovedì 25 Aprile 2024

"Basta con gare oltre i limiti di resistenza dei cavalli"

Italian Horse Protection scrive a Fise e Fei dopo la morte di un altro animale in una corsa ad Abu Dhabi

Il cavallo infortunato ad Abu Dhabi

Il cavallo infortunato ad Abu Dhabi

Roma, 24 febbraio 2015 - L'Italian Horse Protection, pur confermando di non sostenere nè promuovere in alcun modo la pratica degli sport equestri, ritiene urgente che le Federazioni prendano provvedimenti per evitare altre vittime. Non è più tollerabile assistere a spettacoli agghiaccianti come quello di Al Reef senza che le autorità preposte muovano un dito. Qui di seguito il testo della lettera inviata  alla FEI e alla FISE.

"Scriviamo con riferimento ai numerosi ed incresciosi accadimenti degli ultimi mesi che hanno avuto i cavalli come vittime nell’ambito di competizioni di endurance. L’ultimo in ordine di tempo, sconvolgente, è successo ad Abu Dhabi, dove il cavallo Splitters Creek Bundy, con entrambi gli anteriori spezzati, è rimasto agonizzante per oltre 20 minuti prima dell’arrivo dei veterinari. Alla luce dei numerosi altri episodi precedenti a questo (tra i quali ricordiamo, solo per citare i più gravi, le morti di Django De Vere in Sardegna a settembre 2013, di un cavallo durante l’Italian Endurance Festival a luglio 2014, di Dorado in Normandia ad agosto 2014) chiediamo alla FEI di rivedere la normativa in vigore nelle gare di Endurance FEI o gestite dalle singole federazioni: in particolare chiediamo di abbassare i ritmi, di migliorare le metodologie di controllo, di aumentare i controlli anche al termine delle gare, di fissare un tempo limite di intervento dei veterinari di servizio che devono essere in un numero maggiore, perché troppo spesso arrivano in ritardo sul luogo dell'incidente a causa delle distanze notevoli. Chiediamo inoltre, sin da subito, di attivarsi per un maggiore rispetto delle normative già in vigore, in attesa dei necessari miglioramenti di cui sopra".

"Con l'intento di incentivare tutti i comitati organizzatori a imporre delle regole chiare a tutela dei cavalli, chiediamo anche di impedire la partecipazione alle competizioni FEI a quei cavalieri che partecipino alle gare locali o nazionali come quella in cui ha perso la vita Splitters Creek Bundy, sia perché notoriamente in queste gare i cavalli vengono spinti verso limiti fisici insostenibili (per quanto riguarda le percorrenze e per i ritmi tenuti in gara), sia perché essendo gare non ufficiali - ossia svolte non sotto l'egida degli enti sportivi ufficiali preposti - non garantiscono il rispetto di regolamenti, controlli e livelli di sicurezza". 

"Alla FISE chiediamo una forte presa di posizione come già fatto dalla federazione britannica e da quella americana che - secondo quanto riportato dagli organi di stampa – starebbe valutando la possibilità di vietare ai propri membri la partecipazione a manifestazioni sportive non-FEI appartenenti al gruppo VII, ovvero al Medio Oriente".  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]