Giovedì 25 Aprile 2024

L'Oms lancia l'allarme: "Mangiare insaccati è cancerogeno come fumare"

L'Organizzazione mondiale della sanità avverte i consumatori mentre gli esperti, e soprattutto gli oncologi, si dividono

Maiale e gallina in una foto di repertorio AP

Maiale e gallina in una foto di repertorio AP

Roma, 26 ottobre 2015  - Il consumo di salumi, insaccati e ogni genere di carne lavorata è cancerogeno e probabilmente è tale anche quello di carne rossa: l'allarme arriva dall'agenzia di ricerca sul cancro dell'Oms, l'Organizzazione Mondiale della Sanità. L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro - che ha stilato un rapporto sulla base di oltre 800 studi sul legame tra una dieta che comprenda le proteine animali e il cancro - fa rilevare che il dato conferma le attuali raccomandazioni "a limitare il consumo di carne".

L'agenzia include la carne di maiale tra la carne rossa, insieme a quella di manzo, vitello, agnello, pecora, cavalli e capre. Le carni "lavorate" sono state inserite nel gruppo di rischio nel quale entrano sostanze come alcol, fumo, benzene, naftalina, ma anche farmaci come la ciclosporina. L'Oms, che stila la lista, le ha infatti inserite nel Gruppo 1, che contiene i carcinogeni umani certi e comprende oltre 115 sostanze. "Il gruppo di lavoro (che ha esaminato 800 studi, ndr) - si legge nell'articolo dell'agenzia tumori dell'Oms publicato su Lancet - ha classificato il consumo di carne lavorata come 'cancerogena per esseri umani' (Gruppo 1) sulla base di sufficienti evidenze per il cancro al colon-retto". Mentre il consumo di carne rossa è stato inserito nel Gruppo 2A, perché associata al cancro al colon-retto, al pancreas e alla prostata". Il Gruppo 2A comprende cancerogeni "probabili per l'uomo", e conta al momento circa 70 agenti. Ma gli oncologi invitano alla prudenza: "No agli allarmismi: l'Oms dice cose che in gran parte già sappiamo, e nessuno si sogna di vietare il consumo di carne: come per tutti gli alimenti, serve equilibrio", dice Carmine Pinto, presidente dell'associazione italiana degli oncologi (Aiom).

"Lo Iarc da' diversi livelli di rischio, legati al livello di probabilità che un determinato agente sia cancerogeno per l'uomo", spiega Pinto. "Gli studi sugli insaccati hanno indotto gli esperti a collocarli nel gruppo più a rischio perché se ne è appurata la cancerogenicità, soprattuto per via di nitrati e nitriti, i conservanti che vengono utilizzati". Ma va detto, avverte l'oncologo, "che si tratta in gran parte di studi vecchi, oggi si usano molto meno questi conservanti tossici". Quanto alla carne rossa, collocata nel gruppo 2A, "è messa tra i 'probabili' elementi cancerogeni, perché ancora non c'è una certezza sugli studi epidemiologici. Poi ovviamente dipende dalla quantità, non si può dire che la carne rossa fa male come il fumo. C'è un equilibrio che va mantenuto". Per contatti con la nostra redazione: [email protected]