Il fiuto dei cani è più attendibile dei test per scovare il tumore alla prostata

Sperimentazione in corso con l'aiuto del centro militare veterinario di Grosseto. Due femmine di pastore tedesco l'hanno scoperto nel 97% dei casi

Pastore tedesco in una foto di repertorio L.Gallitto

Pastore tedesco in una foto di repertorio L.Gallitto

Roma, 29 ottobre 2015 - Il fiuto dei cani per scoprire il cancro alla prostata. Lo sta sperimentando il dottor Gianluigi Traversa che ha avviato uno studio con il centro militare veterinario dell'esercito che ha sede a Grosseto. Due femmine di di pastore tedesco, Liù e Zoe, già cani antimina, sono riuscite a "scoprirlo" nel 97% dei casi. Il loro compito è quello di segnalare, attraverso il loro olfatto, le urine di pazienti affetti da cancro prostatico. La loro percezione della malattia è fino a 5 volte più efficace del test del Psa.

L'esperienza è stata illustrata nel corso del Festival della Scienza, in corso a Genova. Tutto nasce dall'intuizione di un medico inglese di circa 30 anni. «Disse che il suo cane aveva scoperto un melanoma alla moglie, pubblicò la notizia e io lo contattai - spiega Traversa, responsabile della sezione di Patologia prostatica dell'istituto clinico Humanitas - da quel momento incominciai a lavorare per capire se l'esperienza del medico inglese poteva essere fantascienza o realtà». «Il tumore prostatico ha un odore particolare e ora il prossimo passo sarà quello di capire quali sono le molecole e cosa annusa il cane», sottolinea Traversa. Lo studio ha avuto sviluppi in tutto il mondo: «Stiamo collaborando con Stati Uniti, Giappone, Olanda e Inghilterra per allargare questa esperienza: vogliamo capire che cosa annusi il cane, in modo da riprodurre uno strumento in grado di affiancarlo per capire quale tipo di metabolismo neoplastico cellulare che determina l'odore particolare».  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]