Sabato 20 Aprile 2024

S. Marino di Bentivoglio. Cacciatori sparano a dieci metri dalle case e uccidono il gatto

Bologna. Il proprietario si è rivolto ai carabinieri anche perché la legge vieta di esplodere colpi a distanza ravvicinata dai centri abitati. Le indagini troveranno i responsabili della morte dell'animale

Gatto nell'erba in una foto Olycom

Gatto nell'erba in una foto Olycom

Roma, 28 settembre 2014 - A proposito di vigliacchi. Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato un articolo su una donna che, forte del buio, distribuiva polpette avvelenate destinate ai cani del vicinato. La cornice dei fatti era Varese. Per fortuna, ma anche per grande professionalità, i carabinieri del luogo, messi in allerta dal proprietario di uno dei cani che era scampato per un soffio al topicida, avevano sistemato telecamere nascoste nei giardini. E l'hanno beccata con le polpette letali in mano. E' scattata la denuncia e tutto quel che segue.

Un nostro lettore ha letto l'articolo e ci ha scritto per segnalare una vicenda dal sapore opposto che si è verificata in provincia di Bologna. Riguarda il gatto del signore,  del quale citiamo solo le iniziali ma che si è firmato con nome, cognome e recapiti. A.T. racconta che giovedì scorso il suo gatto è stato ucciso mentre si trovava nel giardino della propria casa. Alcuni cacciatori gli hanno sparato, esplodendo colpi a una decina di metri dalla casa. A.T. ha immediatamente segnalato i fatti ai carabinieri di zona ma, purtroppo, si è sentito rispondere che non avendoli colti sul fatto, in buona sostanza, non si poteva fare nulla.

A.T. abita a S.Marino di Bentivoglio, in provincia di Bologna, e come riferisce il diretto interessato, non è che si tratti di una città tentacolare dove è difficile avere idea di chi siano i cacciatori. Il lettore non solo piange il suo gatto, ammazzato vigliaccamente mentre era nel proprio giardino, ma accusa quegli spari esplosi a distanza così ravvicinata dalle abitazioni e proibiti dalla legge. Ora è possibile che i carabinieri non possano, davvero, fare nulla per identificare queste persone che violano palesemente la legge? Che hanno commesso un reato penale come l'uccisione di animale? Perché neanche dentro la propria casa si può stare al sicuro da chi ha il grilletto facile? E non spetta certo alla vittima delle altrui violenze provvedere a bloccare e identificare chi spara dove non dovrebbe e uccide un micio del tutto innocente. Sicuramente c'è stato un fraintendimento e altrettanto sicuramente i carabinieri di Bentivoglio faranno chiarezza ripristinando la legalità. Il gatto non tornerà in vita ma chi l'ha ucciso dovrà pagare. Oppure questi "miracoli" avvengono soltanto a Varese? Per contatti con la nostra redazione: [email protected]