Mercoledì 24 Aprile 2024

Permessi di caccia: "Limite anagrafico e perizia psichiatrica"

Aidaa interviene sollecitando un giro di vite dopo la strage di Secondigliano dove, a fare fuoco, è stato un uomo in possesso di armi da caccia

Cacciatore in una foto Olycom

Cacciatore in una foto Olycom

Roma, 16 maggio 2015  - Dopo la strage di ieri a Secondigliano, «permessi più difficili per i cacciatori», con «limite massimo di età a 60 anni e consulenza psichiatrica obbligatoria». A dirlo l'Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) secondo cui «serve un giro di vite sulla concessione e sul rinnovo dei permessi d'armi per i cacciatori».

«Un cacciatore è uno che per diletto personale ammazza altre creature viventi - dice Lorenzo Croce presidente di Aidaa - e non ci sorprende che ogni tanto qualcuno di questi si metta a sparare anche ai suoi simili con la stessa facilità con cui tira a una lepre o a un uccellino. È la sete di morte. Servono regole più severe nella concessione e nel rinnovo dei permessi di caccia e per la detenzioni di armi personali. Noi siamo per l'abolizione della caccia - dice Croce - ma intanto è necessario introdurre nuovi limiti quali quelli di età e un consulto psichiatrico obbligatorio per chi chiedere di andare a caccia e di possedere armi da fuoco». Per contatti con la nostra redazione: [email protected]