Colti sul fatto e arrestati: presi i capi della banda di bracconieri del Pnalm

Operazione preparata da tempo dal Corpo Forestale dello Stato che è entrato in azione domenica scorsa. I due sono accusati di molti reati tra cui l'esercizio di attività venatoria in area protetta

Cucciolo di cinghiale in una foto Olycom

Cucciolo di cinghiale in una foto Olycom

Pescasseroli (L'Aquila), 2 dicembre 2014 -  Gli uomini del Corpo forestale dello Stato, dei comandi stazione di Avezzano e di Gioia dei Marsi, hanno decapitato il vertice di una banda di bracconieri che opera all'interno del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. A seguito di una intensa ed efficace attività di intelligence, i forestali, coordinati dal Comando provinciale dell'Aquila e dal Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Pescasseroli (struttura del Cfs che si occupa anche della sorveglianza all'interno dell'area Parco) hanno colto in fragranza di reato, in località S. Sebastiano del comune di Bisegna, due bracconieri 'storici', DV.G. e B.D., già controllati da tempo perché notoriamente dediti alla caccia di frodo e con precedenti penali specifici a carico.

L'operazione si è svolta domenica, ma è stata resa nota solo oggi. Al momento del bliz uno dei due è scappato dileguandosi nella fitta vegetazione ma inseguito è stato bloccato. L'altro, che impugnava una carabina con matricola abrasa, dotata di un sistema ottico decisamente professionale, vistosi circondato si è fermato all'alt. Nell'eseguire le perquisizioni domiciliari sono state sequestrate altre armi (carabine, pistole), munizioni, armi da punta e da taglio, trofei, fauna tassidermizzata, parti di cinghiale congelato.

I reati contestati vanno dall'esercizio di attività venatoria in area protetta, alla detenzione e utilizzo di arma con matricola abrasa. Il pm di turno della Procura di Avezzano ha disposto la misura degli arresti domiciliari per entrambi i bracconieri. Ora l'organizzazione che faceva riferimento ai due arrestati è senza punti di riferimento e non si esclude che ci possano essere successivi sviluppi investigativi. Importante è stata tutta la fase preparatoria dell'operazione: i forestali, oltre a seguire con assiduità gli spostamenti sul territorio dei due soggetti, hanno cercato di comprendere le dinamiche e le logiche sottese alle complesse movimentazioni e frequentazioni dei vertici dell'organizzazione.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]