Ispezione a sorpresa nel canile di Mortara. E si verifica l'orrore

Reggio Calabria. Animali non sterilizzati, epidemia di cimurro, quattrozampe malati e non curati. Azione congiunta di Paolo Bernini dei 5 stelle e Lega nazionale per la difesa del cane di Battipaglia

Una delle situazioni scoperte in canile a Reggio Calabria

Una delle situazioni scoperte in canile a Reggio Calabria

Roma, 10 luglio 2016 - Il Movimento cinque stelle e la Lega nazionale difesa del cane, grazie alla collaborazione dei Carabinieri, hanno effettuato un'ispezione presso il canile di Mortara di Reggio Calabria. “Le condizioni che abbiamo riscontrato sono allucinanti e degne di un Paese incivile e colluso", dichiara il portavoce parlamentare del Movimento cinque stelle Paolo Bernini che prosegue: “Nella struttura che ha la duplice funzione di canile sanitario e di rifugio, abbiamo rinvenuto cani affetti da gravi patologie tra cui il cimurro e la rogna demodettica e privi della dovuta assistenza sanitaria. Per questo abbiamo prontamente portato via 15 cuccioli in gravissime condizioni e 4 di questi sono deceduti. La maggior parte dei cani non è microcippata né sterilizzata e tutti sono costretti a vivere  in condizioni di estremo abbandono e maltrattamento. Questo è l’ennesimo episodio che ci pone di fronte ad una realtà inaccettabile in cui strutture fatiscenti e personale inadeguato, a fronte di cospicui finanziamenti, utilizzano gli animali come fonte di reddito e in spregio a tutte le normative vigenti. E’ un fenomeno che dobbiamo fermare e contrastare con ogni strumento affinché si restituisca il rispetto e la dignità dovute a creature che vivono la barbarie umana due volte sulla loro pelle: prima per essere stati abbandonati, poi per essere sfruttati senza ritegno e con la compiacenza di chi, invece, dovrebbe vigilare sulla corretta applicazione delle norme”.

L’avvocato Aurora Loprete, legale che ha in carico dall’onorevole Bernini e dalla Lega del Cane di seguire la vicenda, dichiara: “Stiamo predisponendo un esposto alla Procura della Repubblica affinché si indaghi al più presto su questa vicenda tanto crudele quanto sconvolgente. Le responsabilità e i reati commessi dovranno essere perseguiti affinché siano messe in pratica le normative vigenti che con estrema chiarezza identificano questi episodi come gravi delitti, reati previsti e puniti dal nostro codice penale”.

“Se questo non è un inferno per animali non so cosa possa essere definito tale" ha commentato il rappresentante della Lega del Cane di Battipaglia Alfredo Riccio che prosegue: ”Siamo stanchi di verificare e denunciare i soprusi e le violenze subiti dagli animali a fronte della totale assenza del controllo e delle verifiche dovute dalle autorità preposte. Ma come è possibile che si debba sempre denunciare casi come questo piuttosto che prevenirli, anche in considerazione dei finanziamenti pubblici disposti? Un canile sanitario che non è in grado di fornire la documentazione per le necessarie autorizzazioni è un surreale controsenso. Siamo sempre più convinti che l’assenza totale dello Stato sia un grave segnale che evidenzia come questi fenomeni si radichino sempre laddove nessuna norma è applicata e dove gli interessi economici garantiscono non solo il regolare svolgimento di reati, ma questi si perpetrano in modo continuativo e vergognoso sulla pelle di animali indifesi.” 

Quello che mi è stato riferito dai miei collaboratori, documentato da foto e video, è estremamente grave e inaccettabile”, ha dichiarato Piera Rosati, presidente di Lega Nazionale per la Difesa del Cane. “Non c’è alcuna scusa plausibile per quello che abbiamo visto e chi è responsabile di questo scempio dovrà pagare. La gestione di un canile, tanto più un canile sanitario, non può essere improvvisata da chi evidentemente non ha il buon senso, né tanto meno le competenze, per garantire il benessere e la salute degli animali. Ancora una volta, mi trovo costretta a denunciare con forza la follia dei Comuni che affrontano in modo così miope il “problema” del randagismo rinchiudendo i cani, esseri viventi e senzienti, del cui benessere sono responsabili, in strutture che non controllano. Continueremo a batterci per chiedere con forza il ripristino della legalità e il rispetto delle leggi a tutela degli animali con ogni mezzo che l’ordinamento mette a disposizione”.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]