Mercoledì 24 Aprile 2024

Amnesty: "Un anno di barbarie nell'indifferenza del mondo". Bocciatura anche per l'Italia

Il rapporto 2014/2015 punta il dito contro "la vergognosa risposta globale alle atrocità dei gruppi armati". All'Italia si contesta l'aver chiuso il progetto Mare Nostrum, l'assenza del reato di tortura, la discriminazione verso i rom, la situazione nelle carceri e centri di detenzione.

Migranti stremati dopo il viaggio in mare (LaPresse)

Migranti stremati dopo il viaggio in mare (LaPresse)

Roma, 25 febbraio 2015 - "Sul tema dei diritti umani, l'Italia ha sprecato il semestre di presidenza dell'Unione europea". E' duro il giudizio che dell'Italia dà il rapporto 2014/2015 di Amnesty International. L'associazione punta il dito contro "la perdurante assenza del reato di tortura nella legislazione nazionale, la discriminazione nei confronti delle comunità rom, la situazione nelle carceri e nei centri di detenzione per migranti irregolari e il mancato accertamento - nonostante i progressi compiuti su qualche caso - delle responsabilità per le morti in custodia, a seguito d'indagini lacunose e carenze nei procedimenti giudiziari". "Durante il semestre di presidenza dell'Unione europea - ha dichiarato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia -, l'Italia ha sprecato l'opportunità di dare all'Europa un indirizzo diverso, basato sul rispetto dei diritti umani, sul contrasto alla discriminazione e soprattutto su politiche in tema d'immigrazione che dessero priorità a salvare vite umane, attraverso l'apertura di canali sicuri di accesso alla protezione internazionale, piuttosto che a controllare le frontiere".

L'EMERGENZA MIGRANTI - L'operazione Mare Nostrum, secondo Amnesty, non andava chiusa. "Dopo aver salvato oltre 150mila rifugiati e migranti che cercavano di raggiungere l'Italia dal Nord Africa su imbarcazioni inadatte alla navigazione - si argomenta -, a fine ottobre l'Italia ha deciso di chiudere l'operazione Mare nostrum. Avevamo chiesto al governo, e lo stesso primo ministro si era impegnato pubblicamente in questo senso, di non sospendere Mare nostrum fino a quando non fosse stata posta in essere un'operazione analogamente efficace, in termini di ricerca e soccorso in mare". "Le nostre richieste - prosegue Rufini - non sono state ascoltate, con le conseguenze ampiamente previste di nuove, tragiche morti in mare, nonostante il pieno dispiegamento dei mezzi e l'impegno della Guardia costiera italiana, lasciata pressoché sola dalla comunità internazionale".

VERGOGNOSA RISPOSTA GLOBALE A ATROCITÀ STATI E GRUPPI ARMATI - "Il 2014 è stato un anno catastrofico per milioni di persone intrappolate nella violenza. La risposta globale ai conflitti e alle violazioni commesse dagli stati e dai gruppi armati è stata vergognosa e inefficace. Di fronte all'aumento degli attacchi barbarici e della repressione, la comunità internazionale è rimasta assente". Lo dichiara Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, che sollecita i leader mondiali ad agire con urgenza di fronte alla mutata natura dei conflitti e a proteggere i civili dalla terribile violenza degli stati e dei gruppi armati. Una tragica conseguenza dell'incapacità della comunità internazionale di reagire di fronte alla mutata natura dei conflitti è una delle peggiori crisi dei rifugiati cui il mondo abbia mai assistito, con milioni e milioni di persone in fuga dalla guerra e dalla persecuzione, quattro dei quali solo dalla Siria.

STOP AL DIRITTO DI VETO - Il Consiglio di sicurezza non ha agito di fronte alle varie crisi in Siria, Iraq, Gaza, Israele e Ucraina, neanche quando sono stati commessi crimini orrendi contro la popolazione civile, per proprio tornaconto o interessi politici. Amnesty International chiede ai cinque stati membri permanenti del Consiglio di sicurezza di rinunciare al loro diritto di veto nei casi di genocidio o di altre atrocità di massa. "Potrebbe essere una svolta per la comunità internazionale e uno strumento per difendere le vite umane. Così facendo, i cinque stati membri permanenti darebbero alle Nazioni Unite un più ampio margine d'azione per tutelare i civili in caso di gravi rischi per le loro vite e invierebbero un segnale potente che il mondo non resterà a guardare passivamente di fronte alle atrocità di massa", ha spiegato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, ed ha aggiunto: "Quando lo Stato islamico ha conquistato ampie parti dell'Iraq, ha trovato grandi arsenali pronti all'uso. L'irresponsabile flusso di armi verso chi viola i diritti umani deve cessare subito".