Amianto nella centrale Enel: il pm chiede condanne fino a 8 anni e mezzo a ex dirigenti

Secondo l'accusa le morti degli 8 operai, tutte avvenute dopo il 2004, sono state causate da totale mancanza di sicurezza dovuta a ragioni economiche

In Italia 33.600 siti di  amianto, 832 bonificati (Ansa)

In Italia 33.600 siti di amianto, 832 bonificati (Ansa)

 Milano, 22 novembre 2014 - Mentre il premier Renzi riceverà martedì i familiari delle vittime dell'Eternit, si è conclusa con la richiesta di condanne fino a 8 anni e 6 mesi di carcere la requisitoria del pm di Milano Maurizio Ascione sul processo relativo alla morte di 8 operai della centrale termoelettrica Enel di Turbigo, in provincia di Milano.

Secondo l'accusa non ci sono dubbi: le morti degli operai, tutti deceduti dopo il 2004 per mesotelioma pleurico, sono state causate dalla presenza di amianto nello stabilimento e dalla totale mancanza di misure di sicurezza fino agli anni Novanta. Gli imputati Francesco Corbellini, presidente Enel dal 1979 al 1987, Paolo Beduschi, capo della centrale tra il 1973 e il 1980, e i tre responsabili dello stabilimento, Aldo Velcich, Alberto Negroni e Paolo Chizzolini, sono tutti accusati di omicidio colposo plurimo e, secondo il pm, sono "responsabili di condotta omissiva rilevante" per non aver adottato le misure di sicurezza necessarie a proteggere la salute dei lavoratori.

Lo scarso livello di sicurezza, secondo il magistrato, era dovuto soprattutto a ragioni economiche. Il pm ha chiesto una condanna a 7 anni per l'ex presidente Enel Francesco Corbellini, 5 anni e 6 mesi per l'ex direttore generale Alberto Negroni e 4 anni per l'ex responsabile dello stabilimento di Turbigo Paolo Beduschi. La pena più alta (8 anni e sei mesi) è quella richiesta per Aldo Velcich, ex capo del dipartimento della centrale di Turbigo. Pene più lievi sono state chieste per altri due responsabili di dipartimenti, 3 anni per Paolo Chizzolini e 2 anni per Valeriano Mozzon. L'accusa ha escluso le attenuanti generiche per "l'atteggiamento reticente mantenuto dagli imputati fin dall'inizio delle indagini".