Ambra si cimenta con Pinter. "I tradimenti mi rendono migliore"

La Angiolini all’Eliseo in una commedia del Premio Nobel

Ambra Angiolini e Francesco  Biscione in “Tradimenti” (foto F.  Riva)

Ambra Angiolini e Francesco Biscione in “Tradimenti” (foto F. Riva)

Roma, 25 novembre 2015 - Che fantastica, bizzarra carriera quella soubrettina in erba chiamata solo per nome, Ambra. Approdata da tempo al cinema d’autore, Ambra Angiolini si è già fatta apprezzare più volte anche in teatro. "All’ufficio di collocamento dovrei farmi registrare come 'fantasista'", scherza lei. Adesso, un nuovo importante appuntamento. Sarà Emma in “Tradimenti”, un testo del 1978 del premio Nobel per la Letteratura, Harold Pinter, al Teatro Eliseo dal 1° al 20 dicembre (27-29 novembre a Siena, 15-17 gennaio a Bologna, 22-24 gennaio a Lucca). Accanto ad Ambra, in questo classico triangolo (lei, suo marito, e l’amico di lui nonché amante di lei), Francesco Scianna e Francesco Biscione. La regia è di Michele Placido. «Rileggendo il testo – afferma Placido – ho ritrovato tante storie mie e dei miei amici: tutti noi ci facciamo del male e ne facciamo agli altri, esattamente come i personaggi di Pinter». Una collaborazione tra cinema e teatro, quella tra Ambra e Placido, il quale aveva già diretto l’attrice nel film “La scelta”, da “L’innesto” di Pirandello.

Ambra, “Tradimenti” è una prova importante.

«Pinter è l’ennesimo appuntamento nel mio percorso che sorprende me per prima. Recitare all’Eliseo per me era un sogno, e esserci in un momento buio come quello che stiamo vivendo mi piace ancora di più. Per me è una festa».

Un testo attuale, secondo lei?

«Mi sembra molto attuale perché coglie un aspetto del tradimento che è vero sempre, in ogni epoca. Non è il tradimento da “cielo mio marito!” Non l’avremmo fatto. È attuale perché parla di una crisi profonda di tre personaggi, del desiderio di tradire non tanto il marito e l’amico, quanto soprattutto se stessi. Ma è, comunque, una commedia e, nonostante i temi, riesce a far ridere».

Le è mai capitato di tradire?

«Varie volte, professionalmente parlando. Ed è stata la mia fortuna. Tradirsi può essere anche un modo per conoscersi un po’ meglio. Significa rischiare, prendendo altre direzioni, perché magari quella seguita fino a quel momento non porta più da nessuna parte. La realtà è fatta di tanti colori. Per quanto mi riguarda, “tradirmi”, cambiare, mi ha portato anche nuove cose, migliori».

Com’è la sua Emma?

«È una donna disposta a tradirsi prima che a tradire. Pinter fa dire più volte “ti amo” agli uomini, non a lei. È significativo. Perché Emma non è una di quelle donne che piangono e si lamentano. È una donna che non si racconta, più silenziosa, decisa a ricercare se stessa a qualsiasi prezzo. E in questo è molto moderna».

Una bella intesa con Placido?

«Michele è una persona che ha ancora più voglia di me di fare esperienze nuove, di farsi contaminare. Ho imparato moltissime cose lavorando con lui. Ho capito che si può acquisire una professionalità solida anche facendo un percorso non lineare e consueto. Può accadere, ad esempio, di sentirsi a volte incapaci e ora lo accetto».

Ora anche un altro film con la regia di Placido.

«Dal 1° dicembre inizieremo le riprese, a Latina, del suo nuovo film, “7 minuti”, tratto dall’omonimo testo teatrale di Stefano Massini. E’ la storia di operaie di una fabbrica tessile in crisi. Per salvare i posti di lavoro, devono accettare la riduzione di 7 minuti della pausa pranzo. Una storia di donne, di lavoro, di crisi. La mattina sarò sul set, la sera a teatro».