Allergie, nel 2015 boom di pollini. "Colpa di clima e inquinamento"

Situazione difficile in particolare al Nord

Allergia (Olycom)

Allergia (Olycom)

Roma, 16 maggio 2015 - Un anno terribile per gli allergici, caratterizzato da un boom di pollini. Secondo i dati dell'Associazione Italiana di Aerobiologia, i valori del 2015 sono molto sopra la media. L'anno che stiamo vivendo, sottolinea Roberto Albertini, presidente dell'associazione e allergologo del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università degli Studi di Parma, è uno di quelli che lasciano il segno. "Al Nord si è passati da 800 pollini totali per metro cubo di media dei giorni di picco a quasi 1200 - precisa l'esperto -, mentre al Sud da 450 a 600.

In particolare, i pollini di cupressacee hanno avuto una forte crescita, soprattutto al Nord, mentre le platanacee, che al Nord sono risultate in calo e con un ritardo del picco pollinico, al centro e al sud hanno visto un aumento dei pollini e un anticipo della stagione. Per il Nord, annata eccezionale anche per i pollini di Frassino (oleacee) con un aumento del picco oltre la media di quasi 6 volte".

La tendenza in atto negli ultimi anni è di una forte imprevedibilità. "Le stagioni polliniche sono 'impazzite' da alcuni anni a questa parte - spiega Albertini, biologo presso la struttura di Clinica ed Immunologia Medica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma -. Uno dei principali responsabili è il clima, con inverni più caldi della media e forte piovosità che tendono a favorire la formazione dei pollini. Anche l'inquinamento ha effetti".