Alan Rickman, l'omaggio di Berlino tra lacrime e sussulti

La serata in onore dell'attore recentemente scomparso

La star Alan Rickman

La star Alan Rickman

Roma, 18 febbraio 2016 - Fuori, il freddo che stringe in una morsa la capitale tedesca. Dentro, in una sala di Karl-Marx-Allee vicino Alexanderplatz, il calore dell'emozione per un attore che non c'è più e che tanto ha dato al cinema e a noi, che lo abbiamo amato. E' martedì 16 febbraio, la serata in onore di Alan Rickman (Londra, 21 febbraio 1946- Londra 14 gennaio 2016), gigante del teatro inglese e del grande schermo: ve lo ricordate, nel suo primo ruolo da cattivo? Hans Gruber in Die Hard - Trappola di cristallo, dove rubava la scena alla star Bruce Willis. Quando entrava nella stanza, c'era da aver paura sul serio. Una parte che avrebbe segnato la memoria collettiva nella percezione del villain al cinema, anche se Rickman odiava quella parola, la considerava artificiosa. Per lui, Hans, così come l'adorabile fellone dello sceriffo di Nottingham in Robin Hood, del 1991, erano 'personaggi molto interessanti e fuori controllo cui dare vita'. 

Noi ci siamo stasera. Lacrime, sussulti, cuore in mano. E una necessaria dose di kleenex, per ripararci dall'intemperie di sentimenti che ci prenderanno nelle prossime ore. Il biglietto per assistere alla proiezione speciale di 'Sense and Sensibility' (Ragione e sentimento), film del 1995 di Ang Lee, vincitore dell'Orso d'Oro alla Berlinale e dell'Oscar alla sceneggiatura per Emma Thompson, lo abbiamo preso con largo anticipo. E' la passione a dettare l'agenda. Alan Rickman interpreta l'intenso, unico possibile Colonnello Brandon, così com'era uscito dalla penna di Jane Austen. Distintivo, profondo e affascinante ufficiale e gentiluomo, che oggi apparirebbe retrò nei modi antiquati, Brandon si innamora non corrisposto di Marianne Dashwood (Kate Winslet), e la vede perdersi dietro il libertino Willoughbly, soffrendo, desideroso di aiutarla, rimanendo in disparte fino al suo momento. L'uomo ideale. Da sognare e che, quindi, non esiste. Ma che presenza e statura di Rickman rendono vero. Lo sa bene Emma Thompson, che è voluta essere al Kino International ieri, per ricordare il caro amico scomparso. Fra gli ultimi a dargli il bacio d'addio, nella stanza dov'era ricoverato per il tumore al pancreas.

E a proposito di baci… Sotto il vischio, la Vigilia di Natale, che cosa desiderare di più di un bacio di Alan? "Voglio condividere questo momento con voi. Alcuni anni fa, a casa mia, era il cenone di Natale. Tanta gente ma a un tratto lo vidi arrivare. Mi misi sotto il vischio, sperando di essere baciata da lui. Era un uomo stupendo e attraente e pensai 'Ci sono! Ora mi bacia'. Mi salutò e proprio quando pensavo che lo avrebbe fatto mi scacciò un enorme capello che mi attraversava il viso. Non sapevo se amarlo o detestarlo per questo. - sospira ridendo l'attrice britannica - Vi ringrazio per essere intervenuti in tanti a onorare il mio amico, un attore superbo, ma soprattutto una persona e un essere umano straordinari di cui sentiamo la mancanza". Applausi calorosi per lei, semplice e brillante. 

In concorso con il film 'Alone in Berlin', l'attrice inglese - unica nella storia ad avere vinto l'Oscar come sceneggiatrice e attrice protagonista - ha messo da parte la professione, per far parlare il cuore. Accanto, sul palco, il direttore del festival Dieter Kosslich e il produttore di Ragione e sentimento, James Schamus: "Erano tutti intimiditi da Alan. Il regista, che non parlava bene inglese, Kate Winslet che aveva poco più di 20 anni, e perfino i cavalli! Ciò a causa della sua magnetica presenza, salvo poi accorgersi di che uomo candido fosse". Sommerso da una forte ondata di popolarità, grazie al ruolo del professor Severus Piton nella saga di Harry Potter, Rickman ha lavorato anche per Tim Burton in Sweeney Todd, ha diretto L'Ospite d'inverno e, solo l'anno scorso, Le regole del caos, con l'attore del momento Matthias Schoenaerts, ritagliandosi per sé la parte di Re Luigi XVI.  Eppure e soprattutto lui era l'Attore, accurato, specifico, dotato di una voce di eccezionale timbro, dizione e profondità: "Oh, that Voice!" - esclamavano rapite le colleghe. Un dono di natura, per lui, nato nella working class, coltivato dal teatro. Spontaneamente regale. 

Turbamento e rossore delle guance ci colgono all'improvviso, sempre, quando il suo nome viene pronunciato o lo si sente arrivare in scena, prima di vederlo. E Ragione e sentimento ne ha almeno tre, irresistibili. E' il 'suo' Brandon che trae in salvo Marianne Dashwood dalla pioggia infernale e dal delirio. In sala, pelle d'oca, cervello in tilt, fogli degli appunti persi in borsetta e zeppi di lacrime.  Il film scorre intonso, nella lingua madre. Neanche 'sporcato' dai sottotitoli in tedesco. Unforgettable Alan, per sempre.