Martedì 23 Aprile 2024

Nasce il progetto Agon: un laboratorio per restituire a Roma i suoi impianti sportivi storici

Dallo stadio Flaminio al Foro Italico: associazioni, enti territoriali e professionisti insieme per salvaguardare e recuperare i gioielli architettonici della Capitale

Foro Italico (Ansa)

Foro Italico (Ansa)

Roma, 22 luglio 2015 – Nasce il progetto Agon, laboratorio aperto fra associazioni, enti di promozione sportiva del territorio e professionisti. Uno solo, e comune, l'obiettivo: la salvaguardia e il recupero delle aree e delle strutture sportive di carattere storico, artistico e architettonico di Roma.

Il 10 ottobre Agon si presenterà in Campidoglio alla stampa al fine di illustrare i progetti relativi al recupero di aree urbane e strutture sportive capitoline, a cominciare dallo Stadio Flaminio. L’iniziativa sarà aperta al contributo dei cittadini che hanno a cuore Roma e la sua storia antica e recente.

IL PROGETTO - Agon è l'idea che una grande e meravigliosa città come Roma meriti attenzioni che in buona parte finora non ha avuto, soprattutto quando si tratta di riscoprirne la storia, la cultura, le tradizioni e la modernità.

Roma non è solo la Capitale d’Italia, ma rappresenta in termini culturali un riferimento a livello mondiale grazie al suo patrimonio storico-artistico. Purtroppo molte opere architettoniche anche più recenti sono incredibilmente dimenticate, altre sono soffocate dai rumori del quotidiano e dall’incuria. Eppure, queste, non solo sono un patrimonio culturale, ma possono anche essere una risorsa che, se utilizzata in modo intelligente può rappresentare un valore e una prospettiva economica per tutta la comunità cittadina.

GIOIELLI DA SALVARE - Dallo Stadio Flaminio progetto di Pierluigi e Antonio Nervi, e i palazzi dello Sport di Viale Tiziano di Pierluigi Nervi e Annibale Vitellozzi, dell’Eur di Pierluigi Nervi e Marcello Piacentini, agli impianti di atletica del 1960 (Caracalla, Stadio delle Aquile, Stella Polare e Farnesina) al Campo Testaccio fino all’area del Foro Italico con i suoi mosaici ed opere scultoree: sono questi i gioielli che Agon punta a salvaguardare e recuperare. 

Il progetto parte da Roma, ma vuole estendersi anche a Tivoli, Rocca di Papa e Castel Gandolfo dove sono o erano presenti centri federali del Coni per nuoto, equitazione e canottaggio.

Agon è aperta alla partecipazione di chi voglia contribuire alla realizzazione delle iniziative in programma e che ami Roma e le sue bellezze legate allo sport, con il possibile coinvolgimento anche di Roma capitale.

Perché per restituire nuovamente il patrimonio storico artistico culturale di Roma a tutta la comunità cittadina non sempre sono necessarie le “Archi – Star”. 

I PUNTI STRATEGICI - Cinque i punti strategici che il laboratorio di Agon si pone:

Etica - promuove la visione di un futuro desiderabile, favorendo l’utilizzo responsabile delle risorse culturali incentivando la rigenerazione urbana, il recupero delle aree degradate e dismesse.

Identità - riconoscere e valorizzare l’identità del territorio di Roma riqualificando spazi pubblici spesso abbandonati a se stessi o mal gestiti per restituire bellezza alla città ed al territorio, favorendo la qualità architettonica degli edifici e la valorizzazione degli elementi che ne hanno caratterizzato la storia.

Conoscenza - promuove la conoscenza condivisa del territorio e delle strutture storico artistiche, incentivando la formazione scolastica e culturale, la diffusione delle informazioni, incoraggiando la creatività, la ricerca e la professionalità.

Equità - assicurare alle generazioni presenti e future la possibilità di perseguire la sostenibilità sociale degli interventi di riqualificazione architettonica delle strutture di valore storico assicurando la redistribuzione dei benefici del recupero urbano delle opere anche mediante la partecipazione attiva dell’associazionismo e del terzo settore.

Efficienza - incentivare la gestione innovativa delle aree architettoniche storico artistiche abbandonate o mal utilizzate, incrementando le sinergie tra la sussidiarietà delle relazioni tra pubblico e privato, promuovendo la connettività dei processi in rete mettendo in relazione player nazionali e internazionali con le peculiarità e le Eccellenze architettoniche locali.