Una cabina di pilotaggio (AFP)
Londra, 26 marzo 2015 - L'ipotesi che uno dei piloti dell'Airbus A320 della Germanwings sia rimasto bloccato fuori dalla cabina prima dell'incidente, come rivelato dal New York Times, non sarebbe un caso isolato. A dirlo è David Kaminski-Morrow, esperto di trasporto aereo per la pubblicazione Flightglobal, il quale ricorda che in passato qualcosa di simile è avvenuto nel caso di incidenti aerei in Mozambico e Giappone. "Generalmente - spiega - la porta della cabina si chiude e bisogna inserire un codice (per aprirla, ndr), ma all'interno c'è un semplice comando sul pannello di controllo che il pilota può usare per bloccare la porta".
L'esperto ricorda quindi che nell'incidente del 2013 in Mozambico "il pilota lasciò la cabina e non riuscì a rientrare, mentre la persona rimasta all'interno fece andare l'aereo in picchiata". Le indagini su quel caso parlarono di sabotaggio da parte del pilota. Anche se le circostanze del volo Germanwings sono tutte da accertare, l'esperto fa sapere che sta iniziando "a contare il numero di vittime che possono essere attribuite alle porte della cabina e se queste chiusure di sicurezza (introdotte dopo gli attacchi dell'11 settembre, ndr) abbiano salvato vite umane".
Sul tema si sofferma anche un ex istruttore di ingegneria tecnica di Lufthansa, Stephen Wright, che addestra piloti all'università di Leeds. Il docente ricorda che 12 mesi fa in Usa si è verificato un episodio in cui uno dei piloti è rimasto chiuso fuori dalla cabina. In quell'occasione l'altro pilota ha chiesto di poter effettuare un atterraggio prioritario e l'aereo è atterrato in sicurezza. Intanto, il Sydney Morning Herald cita un pilota di Airbus A320, senza identificarlo, il quale spiega che se l'uomo ai comandi non vuole che l'altra persona rientri in cabina, può bloccare l'entrata prima che la porta si riapra automaticamente, come dovrebbe fare dopo un tempo tecnico. Le porte, aggiunge, sono blindate ed estremamente protette, sarebbe dunque impossibile buttarle giù.