Mercoledì 24 Aprile 2024

Aereo Egitto, nuova versione: nessuna virata prima di sparire

Le autorità del Cairo negano che ci sia stata una perdita di quota. Navi della marina francesce sul luogo delle ricerche. Estremamente piccoli i resti umani ritrovati

Aereo caduto in Egitto, le ricerche dei militari francesi (Afp)

Aereo caduto in Egitto, le ricerche dei militari francesi (Afp)

Il Cairo, 23 maggio 2016 - L'aereo Egyptair, precipitato il 19 maggio nel mar Mediterraneo, non ha deviato o perso quota prima della sua scomparsa dai radar. La nuova versione rispetto a quella finora conosciuta è stato fornita dal presidente della Compagnia nazionale per i servizi di navigazione aerea egiziana, Ehab Azmi, citato dal quotidiano di proprietà statale 'al Ahram'. Secondo Azmi, prima di scomparire dai radar il velivolo volava alla normale quota di 37 mila piedi (circa 11 mila metri). La dichiarazione contraddice la ricostruzione fornita in precedenza dal ministro della Difesa greco, Panos Kammenos, secondo cui l'aereo avrebbe compiuto due virate improvvise, scendendo a quota 22 mila piedi (circa 6 mila metri) prima di perdere il contatto radar.

Intanto la Marina francese ha annunciato che una delle sue navi è giunta nella zona di ricerca, tra l'area al largo della città di Alessandria e l'isola di Creta, al confine tra le acque egiziane e quelle greche. Parigi tenterà di individuare l'eventuale carcassa del velivolo e recuperare le scatole nere, fondamentali per comprendere la dinamica dell'incidente. La nave è dotata di sonar in grado di raccogliere i segnali radio emessi dai due registratori. Nel punto in questione il fondale può raggiungere una profondità massima di 3 mila metri.

Oggi l'Egitto ha chiesto a Parigi e all'organizzazione intergovernativa Eurocontrol, specializzata nel controllo del traffico aereo a livello europeo, le registrazioni audio di tutte le comunicazioni tra il comandante del volo Egyptair e le torri di controllo dei vari paesi europei attraversati dal velivolo, secondo quanto riferito dall'investigatore capo egiziano Ayman al Moqadem sempre al quotidiano egiziano 'Al Ahram'.

Vari siti egiziani, citando una "fonte di medicina legale", informano che sono "estremamente piccoli" i resti umani recuperati in mare e, sebbene sarà necessario l'esame del dna per compiere le identificazioni, "sicuramente" forniranno elementi utili per risalire all'origine del disastro. "Sebbene queste parti siano estremamente piccole daranno sicuramente indicazioni sul modo in cui sono morte delle vittime, per esplosione, urto o pesci feroci", scrive il sito Masrawy,sintetizzando la fonte e riferendosi a squali o simili.