Acne giovanile, andateci piano con gli antibiotici

Foruncoli e rossori affliggono quattro milioni di italiani. Sviluppata una cura antimicrobica efficace, riduce le cicatrici e toglie l'infiammazione. La ricerca sviluppata negli Usa

Antinfiammatori e antimicrobici, è il dermatologo a consigliare la cura giusta contro l'acne

Antinfiammatori e antimicrobici, è il dermatologo a consigliare la cura giusta contro l'acne

Milano, 1 ottobre 2015 - L'acne ha risvolti psicologici non trascurabili, si accompagna a timidezza (71%), difficoltà a socializzare (24%) e imbarazzo a scuola (21%). Lo afferma Corinna Rigoni, presidente dell'Associazione donne dermatologhe Italia. L'autostima nelle persone affette da acne (quattro milioni di giovani in Italia) ne risente. Una frustrazione paragonabile a quella che insorge in malattie anche più rilevanti come il diabete, l’artrite, l’asma e l’epilessia. Un sondaggio pubblicato su BioPsychoSocial Med mostra che oltre il 68% degli intervistati non si è mai recato dal medico per un consulto, aggiunge da parte sua Antonino Di Pietro,direttore scientifico dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano.

I fattori che influenzano lo sviluppo dell’acne sono l’ingrossamento delle ghiandole sebacee e le loro secrezioni (seborrea) e la colonizzazione dei follicoli da parte del Propionibacterium, microorganismo che è presente nelle lesioni cutanee. Come orientarsi tra sapone, tensioattivi, creme, cosmetici e altri palliativi? Occorre rivolgersi allo specialista. L’acne è un'affezione cronica che può richiedere un trattamento farmacologico a lungo termine, non una cura sintomatica, conferma Aurora Parodi, professore ordinario di dermatologia all'Università di Genova.

Nelle linee guida dell’American Academy of Dermatology si legge che gli antibiotici devono essere impiegati con la massima cautela, solo nelle forme di acne irriducibili, quindi raramente. Si caldeggia piuttosto, come terapia, l’associazione di un retinoide topico (come l’adapalene) e benzoile berossido (BPO) come terapia di attacco e mantenimento. Molecole che possono essere combinate insieme in un unico prodotto da applicare, prosegue la professoressa Parodi. Ad esempio, Galderma ha sviluppato un farmaco che associa i due principi attivi: il benzoile perossido (BPO) impedisce al Propionibacterium acnes di proliferare, l’adapalene retinoide agisce grazie alle proprietà antinfiammatorie e riduce le lesioni cutanee. Si ottiene un effetto antimicrobico ma, non trattandosi di un antibiotico, si ottengono grossi vantaggi.

Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale