Martedì 16 Aprile 2024

Abolizione bollo auto, quanto e a chi conviene

I calcoli della Cgia: avvantaggiato solo chi percorre più di 20mila km l'anno. Stangata per tassisti e trasportatori

Benzina (Ansa)

Benzina (Ansa)

Roma, 5 maggio 2016 - Se ne fa un gran parlare. L'abolizione del bollo auto è al centro del dibattito pubblico dopo che Renzi ha caldeggiato l'eventualità di rimuovere l'imposta e compensare con un aumento sulle accise della benzina. In molti plaudono mentre c'è chi accusa il governo di fare solo annunci senza passare alla pratica. In pochi però stanno facendo due conti. Togliere il bollo conviene veramente e soprattutto a chi?

A fare i calcoli ci ha pensato la Cgia di Mestre. Per far fronte al mancato gettito di 6,1 miliardi di euro, precisa la Confartigianato, sarebbe necessario un aumento delle accise sensibile sui carburanti, pari a 0,16 euro al litro. La cancellazione del bollo allora andrebbe a vantaggio di chi possiede auto di grossa cilindrata e percorre mediamente pochi chilometri. Chi invece all'anno ne macina più di 20mila ci rimetterebbe. 

Tenendo conto che all'aumento dell'accisa crescerebbe anche l'Iva, la Cgia ha eleborato una simulazione del nuovo prezzo alla pompa che un ipotetico automobilista sarebbe costretto a sostenere a seconda dei consumi e del numero di chilometri percorsi.Per un' auto a gasolio di 1.900 cc che attualmente paga 227 euro all'anno di bollo, il proprietario perderebbe il beneficio dell'abolizione solo dopo aver percorso più di 20.000 chilometri. La stessa cosa si verificherebbe per un'auto a benzina di 1.600 cc che ora paga 199 euro di bollo auto. Con la cancellazione di quest'ultimo, il vantaggio economico si esaurirebbe con il raggiungimento dei 20.000 chilometri. Sebbene i consumi siano più contenuti dei 2 casi precedenti, per un'auto a benzina di piccola cilindrata (1240 cc) il risparmio terminerebbe con il raggiungimento dei 15.000 chilometri all'anno, questo perché il costo del bollo auto è mediamente inferiore agli esempi analizzati in precedenza.

I più penalizzati dalla novità sarebbero dunque coloro che viaggiano molto e con auto piccole. A farne le spese, sottolinea la Cgia, sarebbero poi tassisti, autonoleggiatori, agenti di commercio e piccoli trasportatori. Insomma quei professionisti che usano regolarmente l'auto per lavoro.